RADICI
MOSTRA COLLETTIVA
Francesco Cornacchia - Luisa Denti - Isabella Deligia -Alice Ricci - Davide Saba
ORTO BOTANICO DI CATANIA
20 OTTOBRE -31 DICEMBRE 2023
Genesi
Genesi
Luci del sottosuolo
Genesi
Lo scopo di questa tappa del progetto In Studiis Artistarum è quello di esplorare il concetto di “radice” connettendolo a livello culturale e scientifico. Gli artisti Francesco Cornacchia, Isabella Deligia, Luisa Denti, Alice Ricci e Davide Saba creeranno un'esposizione site-specific all'interno dell'Orto Botanico siculo, un luogo suggestivo e adatto ad affrontare il tema in questione.
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Grazie alle radici, le specie vegetali si ancorano al substrato e “producono” esemplari unici, che mantengono le loro splendide particolarità pur adeguandosi a quello che hanno attorno; similmente, i popoli approdati in Sicilia hanno donato un po’ del loro patrimonio d’origine per formare l’identità dell’isola.
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In Sicilia da ogni seme germina una pianta e, quindi, una radice. Il territorio e la cultura si sono formati sulla varietà, sulla sedimentazione di persone differenti che hanno trovato una terra fertile dove crescere, ancorare le proprie storie e modificare la propria diversità all’interno di un ambiente cangiante e pluriforme. Le piante dell’Orto Botanico di Catania hanno avuto lo stesso percorso, sono arrivate da luoghi differenti, portando con sé un po’ dei territori più o meno lontani da cui provengono. Hanno trovato cure in una terra adeguata e adesso concorrono tutte e in egual misura alla bellezza con cui questo spazio scientifico riesce ancora a stupirci. Piante tropicali, palme, succulente, cisti, eucalipti, querce sono cresciuti vicino alla flora spontanea e con essa hanno convissuto, adattandosi. Arabi, Normanni, Spagnoli, Fenici, Greci, Romani, tutti sono arrivati in Sicilia e quelli che si sono fermati hanno piantato il proprio seme, convivendo con Sicani, Elimi e Siculi, nella certezza sempre costante che l’incontro/scontro con il diverso porta con sé. Simbiosi o parassitismo, conservazione o cambiamento, sviluppo o stasi, resilienza o fragilità sono i nodi che sia i popoli sia i singoli devono affrontare per radicarsi nel mondo, lontano dall’albero (genealogico o botanico) madre. Sono i dubbi che hanno dovuto affrontare le civiltà, non diversi da quelli che anche noi, esseri umani moderni, dobbiamo affrontare ogni giorno, nel (tras)correre del tempo e degli spazi che ci costringono a mutare, pur volendo rimanere radicati a quelle che sono le nostre origini, la parte più primordiale di noi stessi.