top of page

ISOLAMENTO

Una MATRIGNA giovane, dall'aspetto luminoso, sorridente e deciso, aveva messo a punto un piano: conquistare notorietà e potere per arrivare ad essere riconosciuta come EROINA

Sin da bambina, si era sentita sicura di se' ed ambiziosa. Crescendo, aveva affinato le sue doti manipolatorie che applicava astutamente nella relazione con gli altri. 

Aveva questo scopo nella sua mente, lo teneva davanti ad ogni altro pensiero. Trovava in continuo nuove soluzioni per apparire agli occhi degli altri vincente, positiva e gioiosa.
La città in cui viveva si chiamava EDRA, era guidata da tempo da un abile re, che era riuscito a conquistare negli anni la fiducia dei suoi cittadini.
Da un giorno all'altro pero' , ci fu un'avvenimento che cambiò come un terremoto la vita di tutti.
Nel paese confinante, infatti, chiamato IGEA, gli abitanti avevano contratto una malattia alla pelle, che li stava contagiando velocemente, soprattutto i bambini, ma si stava diffondendo anche tra gli adulti.

Le persone colpite, in poco tempo avvertivano la loro pelle assottigliarsi e restringersi, poi si creavano piaghe e lacerazioni dolorosissime, su tutto il corpo, a cominciare dalle mani. Nessuno fino a quel momento aveva riflettuto sull'importanza della pelle, un'organo che protegge i confini del corpo tra mondo interno ed esterno. Ora la sua funzione era diventata lampante! Era un tormento vedere la trasformazione dei corpi che si stavano consumando, in cui in alcuni punti era addirittura possibile intravvedere parte dei tessuti e muscoli. Le urla di disperazione e dolore dei bambini e famigliari accompagnavano lo scorrere del tempo.
Come primo passo il RE aveva interdetto agli abitanti di EDRA ogni forma di contatto con gli abitanti di IGEA, per evitare il contagio della malattia. Poi fece un incontro con gli uomini di corte, e volle anche la presenza di un anziano saggio che per i suoi poteri era da tutti considerato il MAGO. Il RE illustrò l'emergenza della situazione, spronò a trovare una soluzione in tempi brevissimi. Gli uomini di corte risposero subito, ma diedero soluzioni che non convinsero il RE. Il MAGO invece, si prese il suo tempo prima di dare una risposta, andò in una grotta naturale tra boschi di faggio a riflettere. Decise di rimanere tre giorni senza cibo, bevve solo acqua,aveva bisogno di attivare una connessione profonda con la sua parte spirituale e tutto ciò era facilitato dal digiuno, le sue membra erano dedicate a questa ricerca.

In quel suo spazio, riuscì a concentrarsi, sentiva il profumo della terra e del bosco, allietato dal canto degli uccelli. Usciva alla mattina presto per godersi lo spettacolo dei raggi di luce che filtravano tra gli alberi. Poi si ritirava nella grotta e si metteva in contatto con l'anima superiore, attraverso una profonda respirazione e la ripetizione di parole magiche. Alla sera del terzo giorno, parlo' con il RE, gli consigliò di innalzare una
barriera di mura per circondare e proteggere il territorio.
Il RE ordinò la costruzione della cinta muraria al GIGANTE di EDRA, che con gli abitanti più volenterosi e forti , investì tanta energia in un'opera pesante e faticosa. Gli uomini si sentirono uniti e felici mentre lavoravano inseme, infatti avevano riscoperto uno spirito di appartenenza che li appagava e li portò a terminare le mura in tempi brevissimi.
Alla fine della costruzione, iniziò una grande festa per celebrare pubblicamente l'importanza del lavoro realizzato insieme. Si accesero fuochi , si innalzarono al cielo musiche ritmate e canti liberatori. Grazie al vino le persone si sciolsero e scaldarono, risero tanto anche per la presenza del NANO, giocoso abitante della comunità, che fece salti e scherzi sia con i bambini che con i più grandi. Risate ed allegria avevano alleggerito gli animi e messo da parte per un po' di tempo il pensiero dell'isolamento.

Il mago, in cambio della consulenza, chiese al re di poter far avere agli abitanti di IGEA, un balsamo da lui creato durante il ritiro nel bosco, che era il rimedio per lenire le ferite e fermare il contagio.
Il re accordò il permesso al mago, sapeva che IGEA ed i suoi abitanti erano rimasti nel cuore del mago, era infatti il suo paese di origine. Il giorno seguente, fu accompagnato davanti all' unica porta che consentiva un passaggio nell'altro territorio. Si aprirono i battenti possenti della porta ed il mago si incamminò con il suo balsamo. Consegnò la medicina ad una mamma, la prima persona che le venne incontro di IGEA. Spiegò come applicare l'unguento sulle ferite del suo bambino, le disse che ne sarebbero bastate poche gocce, poi rientrò ad EDRA, ma quando le guardie stavano richiudendo i portoni, si infilò velocemente un cagnolino che sparì in breve dalla vista di tutti. I portoni vennero chiusi ,il cagnolino si dileguo' tra i meandri di EDRA.
Nel frattempo la matrigna , stava manipolando una donna INGENUA, le stava chiedendo di convincere un gruppo di altre giovani donne sue amiche ad aumentare la produzione di tela molto pregiata, un'attività artigianale per la quale le giovani donne di EDRA si distinguevano per precisione e raffinatezza.

La matrigna in cambio, aveva promesso un premio al gruppo di donne, che consisteva nel poter disporre di una ricompensa in monete d'oro per tutte le partecipanti al lavoro.
La giovane donna INGENUA diede una fiducia incondizionata alla MATRIGNA, in quanto era una donna di luce, aveva un profondo rispetto per le persone e dava piena fiducia a tutti, non riusciva a pensare che i comportamenti degli altri non fossero autentici. Sulla MATRIGNA, riteneva che avesse delle ottime doti di dialettica e persuasione, la stimava per queste sue caratteristiche e quindi partecipava al progetto con convinzione, pensava solo che la MATRIGNA volesse convincere lei e le amiche per mettersi in evidenza davanti al re. Si sentiva molto lontana da lei come carattere, ma aveva deciso comunque di collaborare.
Per giorni e giorni lavorarono ininterrottamente, erano molto concentrate ed orgogliose. Mancava solo poco altro lavoro per portare a termine l'incarico della MATRIGNA, il più era fatto, le amiche erano gioiose e soddisfatte. Fece capolino il cagnolino di IGEA, che curioso si avvicino' ad annusare la ragazza INGENUA.
Ella ricambiò accarezzandolo e giocandoci. Dopo poche ore, ecco che le comparvero le piaghe nelle mani, il cagnolino di IGEA l'aveva contagiata.

La MATRIGNA di EDRA si infurio', prese tutta la tela prodotta dal gruppo di donne ed allontano' l'INGENUA donna.
Portò al RE la tela, venne elogiata e le fu dato un lauto compenso in monete d'oro, oltre che il riconoscimento ambito di EROINA, perché con il commercio della tela, EDRA sarebbe diventata la cittadina più fiorente della zona . Qualche moneta fu distribuita al gruppo di amiche, ma non certo nella misura promessa. La MATRIGNA ingannò le giovani donne, raccontando loro che il RE non fu generoso perché non aveva tanta disponibilità di monete ed il lavoro non era perfetto. Le donne ritennero vera questa risposta e presero le parti della MATRIGNA.
All' INGENUA donna la MATRIGNA non diede alcun riconoscimento, anzi infierì, isolandola, le sottolineò che le altre donne erano state abili e lei no, in più ne' parlò in modo negativo con gli altri cittadini, che le credettero.
L'INGENUA donna soffrì per il comportamento della MATRIGNA,continuava a pensare e ripensare come mai potessero esserci persone così subdole e manipolatorie. Ma poi la sua attenzione si spostò sull'avanzare nel suo corpo dei dolori lancinanti della malattia, ed invocò aiuto, fece cercare i suoi famigliari.

Il MAGO era stato cercato nel frattempo anche da altre persone, perché il cagnolino, andando a curiosare in giro, aveva disseminato la malattia a tante altre donne e bambini. Per fortuna egli aveva ancora la formula del balsamo e aveva provveduto febbrilmente a produrne ancora, per poter curare i nuovi malati.
Mentre combinava le sue erbe per produrre il rimedio, pensava che i muri non servono, erano state innalzate opere mastodontiche di contenimento, ma si erano rilevate inefficaci. E' proprio vero, siamo tutti legati ed interconnessi, non sono certo le barriere a renderci più sicuri, è solamente un'illusione, questa era la sua riflessione.
Corse a portare il balsamo alla giovane donna INGENUA, che si era aggravata e decise di stare con lei anche la notte per farle compagnia.
Parlarono tutto il tempo, la giovane donna migliorò e gli raccontò della storia appena vissuta con la MATRIGNA, trovò in lui una presenza molto attenta ed amorevole che la ascoltò, le diede tanta fiducia e calore, la fece sentire protetta e al sicuro.

Alle prime luci dell'alba, si erano assopiti entrambi, quando si sentì la terra tremare, si vide un bagliore di luci blu improvvise e delle lingue rosse di fuoco: si svegliarono entrambi di soprassalto, uscirono in strada. Si trovavano in un riparo in collina e videro apparire un DRAGO in lontananza che aveva un colore verde scintillante, la coda con dei diamanti e si agitava e mandava lingue di fuoco.
Al suo passaggio , crollarono diverse abitazioni, chi poteva scappava. Poi il drago si buttò nel grande lago EDRA e poi sotto, sparì dentro alle viscere della terra.
Venne un temporale con pioggia battente che sembrò fertilizzare di nuova linfa la terra.
La giovane donna incredula guardò il mago, provò dispiacere per i danni alle abitazioni e alle persone coinvolte , ma provò anche una strana leggerezza.
Guardarono insieme il loro paese dalla collina, così trasformato e cambiato dal passaggio del drago, c'era un continuo movimento di persone ed animali e tanto fumo.
Il MAGO decise di ripartire con fiducia e convinzione a distribuire il balsamo a tutti gli altri concittadini, ora che aveva verificato che era un rimedio che funzionava.

C'era bisogno di tornare nel più breve tempo possibile in salute e libertà e di ricostruire legami di vicinanza e condivisione.

​

Annarita Bertocchi

​

bottom of page