STORIA SEMPLICE
IL TENDONE
FACEVA MOLTO CALDO QUEL POMERIGGIO DI LUGLIO, IL TENDONE DEL CIRCO ERA COMPLETAMENTE APERTO MA NON ENTRAVA UN FILO D'ARIA, IL GIGANTE ARPES ERA STESO ALL'APERTO IN UN GIACIGLIO DI FORTUNA E BOCCHEGGIAVA.
SOLO IL NANO INCURANTE DELL'AFA E DEL CALDO AFOSO GIOCHERELLAVA CON IL SUO FEDELE CANE.
IVO SI CHIAMAVA IL NANO ED ERA SEMPRE ALLEGRO CON CHIUNQUE E RALLEGRAVA LE GIORNATE DEL SUO AMICO ARPES.
IL CIRCO SEPPUR PICCOLO VIAGGIAVA DI CITTÀ IN CITTÀ, MA ULTIMAMENTE C'ERANO POCHI BAMBINI CHE ANDAVANO ALLO SPETTACOLO, ANCHE PERCHÉ' QUASI NESSUNO DEI CIRCENSI AVEVA PIÙ VOGLIA DI LAVORARE IN QUELLE CONDIZIONI.
ARPES IL GIGANTE ERA DA TEMPO CHE NON SI FACEVA VEDERE DENTRO IL TENDONE, ERA DEPRESSO E STAVA QUASI SEMPRE DA SOLO. PIANGEVA SPESSO SENZA FARSI VEDERE DAGLI ALTRI
NESSUNO SAPEVA DEL SUO DRAMMA.
PURTROPPO NON POTEVA CONFIDARSI CON NESSUNO ANCHE PERCHÉ TUTTI I CIRCENSI PENSAVANO A SE STESSI E COME SBARCARE IL LUNARIO VISTO CHE Si LAVORAVA POCO MA PER ARPES IL DISAGIO ERA TROPPO GRANDE. LA SUA VITA ERA VUOTA E SPESSO PENSAVA AL SUICIDIO, ERA IMPENSABILE CHE POTESSE CONFIDARE IL SUO AMORE PER IL SUO AMICO IVO.
IL NANO IVO ERA STATO SEMPRE SUO AMICO FIDATO, AMICO DI INFANZIA E COMPAGNO DA SEMPRE, ANCHE QUANDO TUTTI SBEFFEGGIAVANO ARPES PER LA SUA MOLE E LA SUA ALTEZZA IMBARAZZANTE.
IVO LO CONFORTAVA E GLI ASCIUGAVA LE LACRIME, GLI DICEVA SPESSO CHE LA DIVERSITÀ ERA UN VANTAGGIO E NON UN PROBLEMA E CHE LUI NE SAPEVA QUALCOSA, ANCHE IL NANO IVO AVEVA SOFFERTO MOLTO POI AVEVA CAPITO CHE LA VITA VA VISSUTA PER QUELLO CHE TI OFFRE E SOLO LE PERSONE CIECHE DI STUPIDITÀ VEDONO LA DIVERSITÀ COME UN PROBLEMA,
MA PER ARPES IL PROBLEMA DI CONFESSARE IL SUO AMORE PLATONICO PER IL NANO IVO ERA IMPENSABILE, PENSAVA CHE NON AVREBBE CAPITO E CHE LO AVREBBE ALLONTANATO PER CUI L'UNICA SOLUZIONE ERA SPARIRE PER EVITARE DI SOFFRIRE ULTERIORMENTE.
MA COME?
COSI' LA MATTINA SEGUENTE QUANDO TUTTI DORMIVANO ARPES RAGGRUPPO' LE SUE POCHE COSE E SI AVVIO' VERSO LA CAMPAGNA DESERTA E ASSOLATA MA PER VIA DELLA SUA ALTEZZA NON ERA FACILE SPARIRE CHIUNQUE LO AVREBBE AVVISTATO PER CHILOMETRI.
NON AVEVA FATTO I CONTI CHE L'AMICO IVO ERA MOLTO SENSIBILE, IL NANO AVEVA AVVERTITO IL DISAGIO DI ARPES SI ERA ACCORTO CHE LA SUA GENTILEZZA E PREMURA NEI SUOI CONFRONTI ANDAVA OLTRE ALL'AMICIZIA.
IVO SORRISE QUELLA MATTINA QUANDO FACENDO FINTA DI DORMIRE CONTROLLAVA IL SUO AMICO AVVIARSI VERSO LA CAMPAGNA ASSOLATA,
AVEVA CAPITO TUTTO.
SCRISSE IN UN BIGLIETTO "TI VOGLIO BENE" LO INFILO' NELLA PETTORINA DEL SUO CANE FEDELE CHE CORSE INCONTRO AD ARPES.
IL GIGANTE SI FERMO' SI STUPI' E LESSE IL BIGLIETTINO E SCOPPIO' IN UN PIANTO LIBERATORIO.
ALZO' GLI OCCHI E VIDE IVO CHE LO SALUTAVA CON LA MANO DECISE DI TORNARE INDIETRO, E AFFRONTARE LA SITUAZIONE. SORRIDEVA ORA E PENSO' NELLA VITA MAI ARRENDERSI, DAVANTI AD UN OSTACOLO BISOGNA PERSEGUIRLO E ABBATTERLO.
ANCHE SE NON POTEVA PRETENDERE ALTRO DA IVO SE NON UN AMORE PLATONICO GLI BASTAVA CHE SAPESSE.
CERTO E' PIÙ FACILE SCRIVERE UNA FIABA CON QUESTI PROPOSITI A VOLTE NON SI RIESCE AD ALLONTANARE LE DIFFERENZE MA ALMENO PROVATECI.
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LE LA 57
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